
Sintomi della menopausa: come riconoscerli e accettarli
La menopausa è un momento fisiologico che ogni donna è tenuta ad affrontare nella sua vita. Arriva, in media, tra i 45 e i 55 anni ma può anche variare uscendo da questo range ed arrivare prima (menopausa precoce) o anche qualche anno dopo. Tutto dipende dalla donna, non c’è una regola universale.
I sintomi possono cominciare a fare capolino anche qualche anno prima. Ci troviamo di fronte, in questo caso, alla fase del climaterio che precede (e segue) la menopausa vera e propria che può durare anche circa 10 anni. La fase inziale si manifesta con sintomi veri e propri della menopausa come irregolarità del ciclo (diminuzione o aumento dell’intensità del flusso), assenza di ciclo (eventi sporadici), oppure cicli ravvicinati. Possono comparire anche sintomi come irritabilità, palpitazioni e sudorazione.
La menopausa consiste in un cambio dei livelli di estrogeni e progesterone, gli ormoni che regolano il ciclo mestruale.
I sintomi fisici della menopausa sono:
– vampate di calore;
– palpitazioni;
– sudorazione diffusa e improvvisi brividi di freddo dopo le vampate;
– emicrania;
– insonnia;
– crisi di pianto;
– secchezza della pelle e dei capelli;
– calo della libido.
Tra i sintomi psicologici abbiamo:
– nervosismo accompagnato da irritabilità;
– depressione;
– ansia.
Con il passare del tempo, quando la menopausa è entrata nel vivo della sua esistenza, possono palesarsi altri effetti come:
– aumento di peso (si allarga soprattutto il girovita) e metabolismo rallentato;
– osteoporosi con conseguenza facilità di frattura delle ossa;
– diminuzione della vitalità del capello e della pelle;
– aumento delle infezioni vaginali;
– problemi all’apparato urinario.
Questa condizione non è perenne. Come accennato, anche il post sindrome menopausale rientra nella fase del climaterio e può durare circa 7 anni.
Ci sono sicuramente metodi che aiutano ad attenuare i sintomi fastidiosi della condizione. E’ bene rivolgersi al proprio ginecologo per discutere insieme la situazione e cercare il rimedio adatto. Abbandonare la propria condizione femminile,poi, in relazione alla riproduzione e all’attività sessuale non è sicuramente facile. L’aiuto di uno psicologo può facilitare questa fase di passaggio.