
Le donne che hanno segnato il mondo dell'arte: Natalia Goncharova
Qualche mese fa a Palazzo Strozzi di Firenze, si è tenuta la grande retrospettiva su Natalia Goncharova, una grande e spesso sottovalutata figura femminile dell’arte del Novecento. La sua è stata una vita controcorrente. Natalia è stata una pittrice con una produzione di ampio respiro, che ha spaziato tra più linguaggi. Ha parlato il linguaggio dell’avanguardia artistica, accostandosi al futurismo e al cubismo, ma non ha mai dimenticato la cultura del suo paese, la Russia. Con i suoi dipinti ha infatti raccontato la società rurale e popolare, con le sue tradizioni arcaiche e contadine, ma anche religiose.

Natalia Goncharova, Donne con rastrello, 1907. (immagine via Wikipedia)
Gli inizi della carriera di Natalia Goncharova
Natalia nasce nel 1881 in una nobile e ricca famiglia russa, con numerose proprietà a Mosca. Vista la nobile provenienza, Natalia può accedere alle migliori scuole e università. Dopo la Facoltà di Medicina e Storia, si iscrive alla Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca. Qui studia scultura e pittura e incontra l’uomo che diventerà l’amore della sua vita e con cui costruirà un’unione su più fronti: il pittore Michail Larionov.
In questo primo periodo Natalia dà vita a dei gruppi di avanguardie artistiche con cui costruisce sodalizi artistici e intellettuali. Lei stessa dipinge con una forte impronta primitivista e cubista. Natalia era anche un “personaggio” molto ammirato: le sue mise eccentriche, i suoi modi ricercati, le sue ideazioni da stilista, saranno presto seguite dal mondo moscovita intellettuale. In un’occasione, il suo compagno Larionov conierà il termine “tuttismo”. In sostanza, voleva dire che Natalia era un’artista eclettica, che traeva ispirazione da tutto e pronta a cogliere le novità.

Pavone al sole, 1911 (immagine via Wikipedia)
È selvaggia e selvatica. Dalla selvaggia che è in lei viene la gioia, dalla selvatica la timidezza.
Scriveva così di lei la poetessa Marina Cvetaeva.
Le opere di Natalia Goncharova

Natalia Goncharova, Danza Circolare, 1910. (immagine via Wikipedia)
Ma quali sono i soggetti preferiti dall’artista? Sicuramente donne e figure religiose, ma anche persone del popolo. Tra le opere più famose: la Danza circolare del 1910, l’Autoritratto con fiori gialli e il Ciclista del 1913. Ma anche opere con soggetti religiosi, ispirata dalle icone della tradizione russa. Tra queste opere, la più citata è sicuramente Gabriele Arcangelo, del 1910.

Natalia Goncharova, Gabriele Arcangelo, 1910. (Immagine via Wikipedia)
Come spesso accade alle artiste donne, è spesso comparata ai colleghi uomini, di sicuro più “famosi” ma non per questo migliori di lei. I colori di Matisse, la forza costruttrice di Picasso, il primitivismo di Gauguin, le atmosfere sognanti di Chagall, il dinamismo di Boccioni: secondo i critici d’arte la Goncharova si ispira a questi pittori per definire la sua arte. Per noi invece la Goncharova è stata sì influenzata dagli illustri colleghi, ma anche loro hanno preso a piene mani dai suoi dipinti. Basta confrontare queste due opere: questa di Boccioni e questa della Goncharova. La prima è un dipinto di Boccioni per “Dinamismo di un ciclista“, l’altra il “Ciclista” della Goncharova.

Natalia Goncharova, Il ciclista, 1913, Museo di San Pietroburgo (Immagine via Wikipedia)
Un’artista contro
Natalia fu anche un’artista controcorrente: infranse le convenzioni legate all’essere donna dell’Europa prebellica: fu processata per pornografia dopo una mostra di nudi nel 1910 – esposti alla mostra Società di Libera Estetica, tra cui il quadro La dea della fertilità – i suoi dipinti religiosi vennero rimossi da varie esposizioni e persino vietati dai vertici ecclesiastici. Insomma oltre ad essere una donna indipendente, di per sé già motivo di scandalo per l’epoca, era anche un’artista in grado di stravolgere il pensiero comune, delineando prospettive artistiche rivoluzionarie.
Nel 1919 l’artista si trasferirà definitivamente a Parigi con Larionov dove rimarrà fino alla sua morte, nel 1962. In Francia fa fortuna nella moda, come scenografa teatrale e designer. Goncharova per questo è stata la prima artista delle Avanguardie russe ad aver ottenuto fama internazionale: ha aperto la strada alla pittura russa in Europa, facendo conoscere il suo paese e le tradizioni artistiche legate ad esso.
Immagine cover: via Wikipedia