
Quando li ricicli che fine fanno i tuoi vestiti usati?
In ogni quartiere ci sono i cassonetti per la raccolta di vestiti usati. Sicuramente ti sarà capitato di mettere un vecchio paio di pantaloni o una felpa che ormai ti sta stretta dentro uno di questi. Ma ti sei mai chiesto che fine fanno?
Quando parliamo di riciclaggio di rifiuti alimentari, sappiamo, più o meno, come vanno le cose, visto che il problema dello smaltimento è all’ordine del giorno. Ma per quanto riguarda i vestiti usati le cose sono più oscure anche se parliamo di migliaia di tonnellate di rifiuti l’anno da smaltire.
Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in Italia, la raccolta dei rifiuti tessili, quest’anno, ha registrato una crescita del 12%, raggiungendo la quota di 80mila tonnellate. Più o meno come 2 chili di vestiti usati a testa.
Ma vediamo nel dettaglio come avviene il riciclaggio. All’inizio c’è una cooperativa che si aggiudica la gestione, addetta a portare i vestiti dei cassonetti in un punto di raccolta dove possono essere igienizzati e classificati.
Fin qui tutto chiaro, poi no. Gianfranco Bongiovanni dell'”Associazione Occhio del Riciclone” ha detto: “Il 70% dei vestiti usati finisce negli stabilimenti di Prato ed Ercolano, altri vengono riciclati o smaltiti, mentre il restante diventa un bene e viene dato a dei grossisti, e se ne perdono le tracce”.
A Roma il sostituto procuratore Alberto Galanti aveva aperto un’inchiesta su una cooperativa che era riuscita a piazzare quasi tre tonnellate di abiti usati in Tunisia, in Polonia e in altre zone, ricavando circa mezzo milione di euro.
È questo passaggio di consegne alla cooperativa a essere delicato, perché per partecipare all’assegnazione del servizio non sono richiesti criteri specifici e si può non dichiarare cosa si intende fare col materiale.
Bisogna però ricordare che la stragrande maggioranza del materiale viene effettivamente donato a chi ne ha bisogno. L’Italia è il settimo esportatore al mondo.
Ma una piccola, e sostanziosa, parte di questi rifiuti finisce per alimentare un mercato illecito molto lucrativo, con un giro d’affari di oltre 200 milioni l’anno.
Quello che noi cittadini possiamo fare è capire se il cassonetto che stiamo utilizzando è regolamentare. Fai attenzione quindi al nome della società raccoglitrice e controlla che ci sia un numero di telefono, un indirizzo e un sito internet.
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