
Come scaricare 140 mila stampe e foto gratis dal Metropolitan di New York
Il Metropolitan Museum di New York ti offre una grande opportunità. Se hai uno spazio personale su internet, un blog o magari vuoi utilizzare un’immagine che ti piace tanto, è importante che nella sua descrizione sia menzionata questa dicitura: Creative Commons License. Significa che puoi utilizzarla legalmente e senza problemi e che dovrai menzionare la fonte tramite un link.
Ti diciamo questo non per annoiarti, ma perché una fonte dal quale attingere senza problemi sono gli archivi online dei Musei che, soprattutto dall’ultimo biennio, stanno poco a poco digitalizzando tutte le opere presenti nei loro spazi espositivi e magazzini per metterli a disposizione del pubblico.

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Tra i musei più importanti che offrono questo grande servizio, c’è il Metropolitan Museum of Art. Da quando è nata nel 1872, l’istituzione newyorkese ha collezionato oltre due milioni di opere d’arte tra fotografie, incisioni, dipinti e molto altro. Si tratta di un mastodontico patrimonio da preservare e da rendere fruibile anche a chi non può visitare fisicamente il museo, ma che richiede molto lavoro.
Come riporta il sito Open Culture, dopo aver già digitalizzato 375mila immagini, il Metropolitan Museum of Art ha completato la seconda fase della sua impresa Open Acces: ovvero aver messo a disposizione online altri 140mila pezzi d’arte.
Le nuove opere scaricabili coprono soprattutto il periodo storico che va dall’inizio del XIX secolo alla metà del XX: in sostanza dalle stampe indiane e giapponesi fino ad arrivare alle fotografie delle prime locomotive.
Tra le fotografie ci sono anche le grandi immagini del sociologo Lewis Hine, il quale contribuì profondamente nel denunciare il lavoro minorile diffuso all’inizio del Novecento negli Stati Uniti e a documentare la costruzione dei grattacieli a New York.
Nella collezione, però, ci sono anche dei capolavori dei grandi maestri della pittura. Tra questi, spiccano due tele dell’artista olandese Vincent van Gogh: la prima consiste nel suo famoso autoritratto con il cappello di paglia del 1887, mentre la seconda è “Campo di grano con cipressi” sempre dello stesso anno.
Se vuoi iniziare a sbirciare il nuovo archivio del Met, clicca pure qui.
Immagini via Met