
La bellezza unica dei mulini verticali di Nashtifan, in Iran
La capacità di adattarsi alle condizioni ambientali e meteorologiche più disparate è sempre stata una caratteristica vitale nel comportamento dell’uomo, fin dalle epoche più antiche. Lo dimostra ad esempio il villaggio iraniano di Nashtifan, dove in epoca persiana furono realizzati i primi mulini della storia, in grado di sfruttare le disastrose tempeste di vento che colpiscono la zona.
I persiani furono i primi a comprendere che costruendo delle strutture in grado di produrre energia cinetica tramite la forza del vento, avrebbero potuto far lavorare le macine per produrre la farina o azionare i pozzi d’acqua senza l’intervento umano. Questi primi, rudimentali, mulini risalgono addirittura al V secolo d.C secondo il National Geographic, e solo successivamente si diffusero anche in altre parti del mondo.
I mulini di Nashtifan sono ancora oggi funzionanti, ma sono diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati. Come spiegato in questo pezzo di Atlas Obscura, le ventole per sfruttare l’energia del vento non sono costruite su un lato della struttura, sistemate su una ruota, ma sono poste verticalmente rispetto a un’asse che trasmette l’energia cinetica alla parte meccanica del mulino, che si trova al di sotto delle ventole. La parte motrice del mulino, insomma, veniva costruita sul tetto della struttura.

Questa caratteristica non è casuale: come dicevamo, la zona in cui si trova il villaggio di Nashtifan—che tradotto significa “grande tempesta“—si trova nella parte nordoccidentale dell’Iran, un’area colpita tutto l’anno da forti tempeste di vento, i cui venti soffiano anche a più di 100 chilometri orari, rendendo molto difficoltosa la vita all’esterno.
Le mura delle città, quindi, venivano costruite molto alte (anche 20 metri di altezza), perché servivano a schermare il più possibile la città dalle tempeste. Ed è proprio per questo motivo che i mulini venivano costruiti in cima alle mura, cercando di sfruttare il vento senza che questo danneggiasse altro.
La struttura di questi mulini, ovviamente, non è particolarmente funzionale: visto che l’asse è verticale, la rotazione delle pale avviene orizzontalmente, e per questo è capace di sfruttare l’energia del vento solo a metà. Visto che uno dei lati è sempre esposto controvento, a differenza dei mulini europei.
Nell’odierno villaggio di Nashtifan questi antichi mulini si possono ancora ammirare, perfettamente funzionanti. Se ne contano una trentina, tutti posizionati nella parte meridionale del paese, dove le antiche mura sono ancora in piedi.
Questi mulini rappresentano la storia dell’Iran: sono dei reperti storici unici al mondo, e nel 2002 il governo li ha dichiarati Patrimonio della nazione.
Immagini: Copertina